Andrea Bagni, 31 anni, docente di matematica e ingegnere civile, è volontario presso la nostra Casa di Abramo dove segue un ragazzo pakistano da 2 anni in Italia.
di Laura Solieri
“Questo ragazzo sta aspettando i documenti e sta cercando un lavoro per cominciare una nuova vita nel nostro Paese – racconta Andrea che ha conosciuto Porta Aperta cercando in rete opportunità di volontariato a Modena – All’inizio l’ho aiutato un po’ con l’italiano, nell’ultimo periodo lo sto aiutando a trovare un lavoro.
La mia è cominciata come un’attività di volontariato e poi si è trasformata in un rapporto di amicizia – prosegue Andrea – Alla fine, il mio impegno quasi non lo vedo come volontariato, anche per il fatto che è flessibile e non ci sono orari fissi, è un servizio diverso da quelli che ero abituato a fare quando ero più giovane.
Spesso, poi, in altri servizi di volontariato vedevo molta gente con cui facevo volontariato, e alla fine non percepivo del tutto l’efficacia nel servizio che prestavo. Alla Casa di Abramo, invece, ci sono tanti ragazzi che hanno bisogno e anche di volontari ce n’è sempre bisogno, quindi si percepisce che quello che fai, semplicemente rispondendo a un messaggio o aiutando a fare un cv o parlando in italiano è veramente utile”.
Per Andrea non è sufficiente dare a queste persone “solo” un tetto e del cibo, ma sottolinea quanto sia necessario che queste persone entrino concretamente a far parte della nostra società.
“C’è bisogno di coinvolgimento e di interesse da parte della comunità modenese per far sì che si colga questa opportunità di integrazione – conclude il volontario – I responsabili della Casa di Abramo fanno il possibile, ma a mio parere con poche risorse. Bisogna che più gente possibile venga a conoscenza di questa situazione per dare un maggior contributo (direttamente o indirettamente) a questa realtà per aiutare questi ragazzi ad entrare nella nostra società come parti attive”.