Perché i migranti sono innanzitutto persone: la testimonianza di Valentina

“A gennaio sentivo il bisogno di fare un’esperienza nuova, di “aiutare” qualcuno. Ho cercato su internet “volontariato accoglienza migranti” e mi è uscita la notizia di un incontro che Porta Aperta organizzava in quei giorni su questo tema, a cui ho preso parte”.

Valentina Pergamo, 26 anni, ha studiato Lingue straniere presso l’università di Bologna. “Nel mio percorso di studi mi è capitato di affrontare esami sulla paura del “diverso” e come questa si manifesta nella vita quotidiana (e non solo, anche nell’analisi del linguaggio politico).

Il motivo che mi spinge a fare volontariato è il voler conoscere in prima persona queste persone più sfortunate di noi, vedere il diverso non come una minaccia ma come una risorsa perché i migranti sono innanzitutto persone!”.

Al momento Valentina fa supplenze nelle scuole e ciò che le piacerebbe di più fare nella vita è insegnare le lingue straniere.

“Grazie a un contatto che mi ha fornito Porta Aperta, oggi faccio volontariato nella parrocchia della chiesa di Castelfranco Emilia, dove aiuto i ragazzi nell’imparare l’italiano e loro aiutano me nel conoscere altri usi e costumi.

Imparare che non c’è solo una realtà (quella che stiamo vivendo) ma ce ne sono altre da rispettare e condividere è il più grande insegnamento di questo tipo di volontariato. Mi piace molto fare questo tipo di attività, credo che un po’ tutti dovrebbero farlo e diminuire questa “fear” nei confronti di chi ha origini diverse dalle nostre”.