“Dormo nell’aiuola del parco oppure in cantine e garage messe a disposizione da gente che conosco”.
Mattia è quasi sempre ubriaco, non si lava da giorni e giorni, mangia poco e male, da troppo tempo non vede letteralmente un letto.
Quando arriva a Porta Aperta Mattia presenta un comportamento fortemente oppositivo e provocatorio, a volte anche aggressivo verbalmente.
Gli operatori rimangono colpiti dalla sensibilità e capacità di Mattia di prendersi cura delle persone più deboli e anziane, incontrate al centro.
Inizia così un percorso di affiancamento per sostenerlo nella cura della sua persona e della propria igiene personale e attraverso l’inserimento in piccole attività di volontariato, si cerca di valorizzare queste sue doti inaspettate.
Contemporaneamente, si è provveduto a riallacciare i legami famigliari, in particolare con il fratello ed è stato avviato un iter per il riconoscimento della residenza anagrafica che ha consentito il ricovero di Mattia presso una casa di cura che ha accertato la sua condizione di insanità mentale.
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