Porta Aperta ha dei volontari speciali. Tra questi c’è lei, Livia Fratello, che ci racconta come è entrata a fare parte della nostra grande famiglia a testimoniare che anche i social e internet, quando usati bene, possono fare grandi cose
“Ho conosciuto personalmente l’associazione Porta Aperta circa 4 anni fa, quando attraverso la mia amicizia con Alberto Caldana su Facebook, ho avuto modo di leggere di tutti i servizi che l’associazione metteva a disposizione per aiutare le persone in difficoltà.
Avendo il desiderio di contribuire in qualche modo, contattai Alberto e mi resi disponibile per il servizio in cucina alla mensa.
E’ stato un periodo molto gratificante e mi sono sentita subito a mio agio con i vari gruppi con i quali ho collaborato e con gli utenti. Con alcuni di essi, come Mimmo, sono diventata amica e abbiamo avuto modo di vederci anche fuori dall’associazione.
Purtroppo due anni fa ho avuto un problema fisico e questo mi ha impedito di continuare questa attività, ma nel frattempo avevo cominciato a partecipare ai turni dell’Unità di Strada, un momento di contatto tra i volontari e le persone senza dimora che vivono in strada.
E’ un servizio che mi ha impegnato molto meno, a livello di tempo, ma che mi ha fatto crescere come persona, perché basta davvero poco, scambiare una parola, un sorriso, un bicchiere di thè per far sentire qualcuno una persona e non un’ombra su una panchina.
Adesso ho intenzione di prendere parte al gruppo che si impegna a fare conversazione in italiano con coloro che stanno imparando la lingua.
Ritengo che Porta Aperta sia un esempio, da anni, di un gruppo di persone che vedono negli altri una persona, a prescindere dall’aspetto esteriore, dal paese di origine, dal suo passato e fa di tutto perchè anche la città in cui viviamo prima o poi si accorga che è bello accogliere”.