Da marzo del 2022 Porta Aperta ha collaborato con la Prefettura di Modena per accogliere i profughi ucraini arrivati nel territorio modenese, fornendo posti letto in alloggi individuati grazie alla collaborazione con diverse realtà locali (cooperativa Unicapi, parrocchia di Piandelagotti, Ordine Francescano Secolare, privati cittadini).

Nell’ultimo anno: 57 ospiti accolti sin dall’inizio del conflitto:
• 11 persone sono rientrate definitivamente in Ucraina o hanno trovato una diversa sistemazione
• 37 persone sono ancora attualmente accolte: si tratta principalmente di famiglie monoparentali guidate da madri sole (13 donne), mentre in alcune famiglie vi è la presenza di padri e nonni (4 uomini).

Nell’estate del 2023 è stata chiusa la struttura messa a disposizione dalla comunità di Piandelagotti, molto distante da Modena e dai suoi servizi: gli ospiti presenti sono stati inseriti in nuovi appartamenti o in alloggi lasciati liberi da famiglie che hanno terminato l’accoglienza. 

Porta Aperta si è impegnata in particolare per:
• offrire supporto per l’accesso ai servizi sanitari, l’iscrizione anagrafica in Comune e l’iscrizione a scuola sia per gli adulti che per i bambini
• favorire l’integrazione nella nostra comunità territoriale, anche attraverso lo sport e la partecipazione a eventi locali
• offrire attività extrascolastiche complementari
• promuovere corsi di formazione e corsi di lingua italiana per gli adulti senza occupazione
• organizzare momenti ludici e ricreativi per i bambini presso l’Emporio Portobello con l’aiuto di operatori e volontari dell’Associazione
• monitorare regolarmente le condizioni di salute degli ospiti, soprattutto dei minori e delle persone con patologie
• favorire l’accesso a servizi specialistici presso il SerDP e il CSM
• fornire sostegno psicologico e mediazione linguistica.

Gli ospiti hanno gradualmente acquisito autonomia e conoscenza del territorio, riuscendo ad accedere autonomamente a vari servizi, ma permane la difficoltà nel costruire un progetto a lungo termine a causa dell’instabilità della situazione in Ucraina. Diversi tra gli ospiti hanno un lavoro, principalmente negli ambiti della ristorazione, dell’assistenza alla persona e dell’industria alimentare, mentre altri hanno mantenuto l’impiego che svolgevano in Ucraina e che continuano a svolgere da remoto in Italia.