Omar è arrivato a Porta Aperta in possesso di un permesso come “soggiornante di lungo periodo”, condizione che gli è stata revocata per mancanza dei requisiti economici e così si ritrova con un permesso per attesa occupazione prossimo alla scadenza.
Quando lo conosciamo, si dice molto preoccupato per la moglie e la figlia, con le quali però è in una relazione ambigua; Omar in passato è stato seguito dai servizi con esiti fallimentari, e anche sul versante degli aiuti informali, ovvero mondo delle parrocchie e del volontariato, i riscontri sono negativi.
A questo, si aggiunge un quadro sanitario preoccupante, in quanto, dopo un’operazione alla prostata, Omar ha subito un secondo intervento per complicazioni sopraggiunte.
A causa di un grave episodio avvenuto la scorsa estate, a distanza di un anno dalla sua dimissione dal centro, Omar oggi non c’è più, aveva meno di 60 anni, ma durante la sua permanenza in associazione, Porta Aperta è riuscita a fargli riprendere una relazione positiva con i servizi sociali, avviando un percorso di inserimento lavorativo con i servizi preposti, CPI e il Sil.
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