1) MURAZZO
Si tratta di accoglienze a medio-lungo termine (da sei mesi a due anni) che hanno l’obiettivo di stabilizzare la condizione di salute dell’ospite, di recuperare le capacità di cura di se stessi e di relazione sociale, di ricostruire legami familiari e amicali, di riavvicinarsi al mondo del lavoro.

I posti letto sono 33 e sono situati presso il Centro di accoglienza Madonna del Murazzo (Modena, Strada Cimitero San Cataldo 117):

– 17 posti dedicati a persone in condizione di grave disagio sociale e/o di povertà estrema inviate dai Servizi Sociali Territoriali e dal Centro Stranieri del Comune di Modena;

– 8 posti destinati a persone con patologie sanitarie, legate all’abuso di sostanze e/o alcool e/o a problemi di salute mentale, per progetti da svolgere in integrazione tra Servizio Sociale del Comune e Dipartimento di Salute Mentale Dipendenze Patologiche dell’Az. Usl;

– 5 posti per persone con patologie sanitarie di natura organica, per progetti da svolgere in integrazione tra Servizio Sociale del Comune e Dipartimento Cure Primarie dell’Az. Usl.

 I servizi offerti agli ospiti sono:

  • Vitto e alloggio (con la possibilità di entrare in relazione con altri operatori e numerosi volontari coinvolti nel servizio mensa)
  • Mediazione linguistica e culturale (a cura del gruppo di mediatori che opera nell’area richiedenti asilo di Porta Aperta)
  • Sostegno psico-educativo nella rielaborazione della propria situazione di difficoltà, nella cura del sé e dei propri spazi, nella collaborazione alla convivenza e nel recupero di capacità di relazione sociale, nella ricostruzione di legami familiari e amicali, nel rapportarsi in modo attivo con i Servizi invianti (a cura degli educatori)
  • Assistenza sanitaria (a cura dell’infermiera e per chi non è iscritto al SSN interviene anche l’ambulatorio medico di Porta Aperta)
  • Supporto alla ricerca del lavoro (a cura degli educatori)
  • Sostegno all’inclusione sociale e lavorativa (tra cui: attività presso la mensa, il mercatino del riuso, il progetto Rigenera, l’orto/giardino, l’emporio sociale Portobello … a contatto con altri operatori e volontari di Porta Aperta)
  • Insegnamento della lingua italiana (a cura di insegnanti volontari)
  • Orientamento e supporto legale (a cura degli avvocati di strada)


2) HOUSING FIRST
L’Housing First è un modello di intervento sociale che parte dall’idea che la casa sia un diritto fondamentale e che attorno ad essa si possano costruire percorsi di inclusione anche per la grave marginalità.

Si basa sull’offerta di accesso in appartamenti indipendenti alle persone senza dimora con l’obiettivo di favorirne il benessere e l’integrazione.

Ciò che caratterizza il modello Housing First è il ritenere l’abitazione come il punto di partenza e non l’obiettivo finale di un percorso di contrasto alla condizione di senza dimora.

E’ un servizio finalizzato a prevenire o recuperare la condizione di cronicità dell’essere senza dimora costituendo uno strumento per la ricostruzione di relazioni con i servizi socio-sanitari e con la comunità e di riavvicinamento all’impegno lavorativo.

A Modena il progetto di Housing First ha mosso i suoi primi passi sul finire del 2017, grazie anche all’attività di monitoraggio e sensibilizzazione sul problema delle persone senza dimora svolte in questi anni dalle Unità di strada volontarie di Porta Aperta e di altre associazioni del territorio e dai servizi a bassa soglia dell’Associazione.

Il progetto è gestito in convenzione con il Comune di Modena. I destinatari sono persone adulte di sesso maschile, prive di una sistemazione abitativa stabile, senza una rete famigliare e amicale, con problematiche psicosociali e comportamentali.

Sono due gli appartamenti che sono stati reperiti in una zona residenziale della città: ognuno di essi dispone di tre camere da letto, doppi servizi, cucina e salone ed è capace di ospitare tre persone.

3) CASA DI RUT
Casa di Rut è un progetto di accoglienza e reinserimento sociale per donne sole che non hanno un’abitazione, la prima di questo genere nella città di Modena.
In un appartamento che l’associazione Porta Aperta ha preso in affitto in una zona residenziale della città, saranno accolte cinque donne che condivideranno gli spazi, in uno stile di corresponsabilità: dalle pulizie degli ambienti comuni, al riordino delle camere da letto, dalla spesa, ai turni in cucina, al lavaggio di indumenti.
Si tratta di donne che vivevano in strada, senza beni personali, alla ricerca di un pasto caldo e una coperta. Donne con una storia personale alle spalle che da sole, difficilmente, sarebbero riuscite a riprendere in mano la propria vita.
A Casa di Rut, trovano una soluzione abitativa adeguata e stabile e, affiancate da educatori professionisti e volontari, affronteranno un cammino di recupero e di reinserimento sociale e lavorativo: a Casa di Rut potranno iniziare a costruire un nuovo futuro.

4) PROGETTO ORTO-GIARDINO
Attività di manutenzione e abbellimento dell’area cortiliva; semina, coltivazione e raccolta di ortaggi e piante aromatiche prodotte dall’orto, anche per rifornire la cucina di Porta Aperta; cura delle 2 arnie di api presenti nel giardino. Il contatto con la terra, con l’attesa, la cura e la crescita rafforzano la consapevolezza, la responsabilità e la percezione positiva di sé. Il progetto è portato avanti dal gruppo “Resistenza verde”, composto da 10 volontari che si incontrano tre mattine a settimana.

5) PROGETTO RIGENERA
All’interno dell’emporio del riuso Arca opera il Gruppo Rigenera, composto da volontari che con colori, pennelli, competenze di falegnameria, stile e fantasia donano nuova vita agli oggetti e agli arredamenti, rigenerandoli!
Per richiedere un “servizio rigenerante”: 347 240 60 12