Hassan, 24enne dal Ghana lavora già in un market
Tre anni di attività con i ragazzi hanno regalato importanti storie di integrazione ai volontari di Porta Aperta, che danno la carica per affrontare il futuro.C’è ad esempio quella di Hassan, 24enne dal Ghana: «È arrivato con tanta voglia di fare e di imparare, a partire dalla lingua – sottolinea Marco Casali, responsabile dell’area Richiedenti asilo – e ha raccolto i suoi frutti: da un po’ di tempo ha trovato lavoro in un market in città.
È ancora in attesa del documento di asilo, ma credo proprio che abbia ottime opportunità di ottenerlo». Così potrebbe averlo presto Kofi, 22enne ghanese anche lui che ha iniziato un tirocinio in un’azienda di Modena Est: «Ha trovato lavoro come saldatore dopo i corsi di formazione: ci sono mestieri come questo dove si fa fatica a trovare manodopera – osserva Casali – e l’apporto dei migranti diventa particolarmente prezioso per le aziende. Alcune cose le imparano stando assieme ai nostri volontari, tra cui qualche bella parola in dialetto. Ed è un bel biglietto da visita presentarsi da un datore di lavoro qui a Modena mettendoci in mezzo magari qualche parola di dialetto: fa sorpresa e simpatia».
Ha invece già ottenuto i documenti Mohamed, 24enne del Bangladesh che adesso fa il pizzaiolo in centro: «Ormai è pienamente indipendente, ma resta legato a noi con affetto, e anche noi gli vogliamo bene». Ci sono anche ragazzi più grandi, come Abdul, 35 anni, arrivato da un Paese che non t’aspetti, il Mozambico, in fuga dagli scontri del nord per il controllo del petrolio. «Ma ci sono anche 18enni che hanno compiuto la maggiore età qui in Italia – nota Casali – spesso con alle spalle esperienze traumatiche. Nei loro Paesi non c’è nessuna tutela per i minorenni: una volta lasciata la famiglia sei solo, trattato come un adulto e posto di fronte anche a 12 ore di lavoro al giorno».
Gazzetta di Modena, 26 maggio 2021