Inaugurazione venerdì 14 settembre con la partecipazione del Garante nazionale delle persone private della libertà personale.
La Camera Penale di Modena, proprio nell’anno che ha voluto dedicare al tema dell’abuso della custodia cautelare, ha recentemente ottenuto – grazie alla cortesia di
Francesco Cocco, fotografo di fama internazionale – la disponibilità di circa 100 stampe fotografiche tratte dal progetto fotografico “Prisons” realizzato a cavallo
degli anni 2002-2006, già esposto in contesti di assoluto prestigio ed oggetto di una pubblicazione edita da Logos nell’anno 2006.
Il progetto fotografico risulta tuttavia, ancora oggi, di grande attualità ed offre la opportunità di coniugare l’esigenza di un serio dibattito attorno ai temi del carcere
con la potenza visiva di frammenti di vita dimenticata, o semplicemente nascosta agli occhi della società. Di qui la decisione di costruire insieme alla Associazione Porta Aperta Onlus – impegnata in progetti di accoglienza di persone svantaggiate – un percorso che accompagnasse le immagini struggenti di questo mondo dimenticato a momenti di riflessione e dibattito su diversi aspetti della vita dei detenuti e sui loro diritti.
Il tema a cui è dedicato il Festivalfilosofia di quest’anno, quello della verità, ha poi offerto l’opportunità di declinarlo nel modo più naturale possibile. La Mostra è infatti inclusa nel programma del Festival ed è realizzata in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e con il Patrocinio del Comune di Modena.
Le fotografie di Francesco Cocco accompagnano il visitatore in un percorso doloroso, quasi incredibile, per chi non abbia mai varcato le soglie di un istituto di pena: una
verità inconfessabile, che attraverso gli scatti esposti genera sgomento ed incredulità.
Per realizzare il proprio lavoro, il fotografo aveva potuto toccare con mano la realtà di molti istituti penitenziari italiani, immortalando le prigioni di Torino (Lorusso e
Cutugno), Milano (Opera – San Vittore), Modena (Sant’Anna), Bologna (Dozza), Prato, Pisa, Trani, Roma (Rebibbia), Palermo (Ucciardone) Messina (Gazzi) Cagliari
(Buoncammino) e Alghero. Un lavoro fatto di comprensione, attesa e condivisione di ambienti ristretti e tempi dilatati.
Un lungo viaggio che invita a scoprire una condizione umana di privazione, dolore, sofferenza, disagio, ma anche di affetti e speranza.
Le immagini portano il visitatore ad aprire porte inaccessibili, scoprire interminabili e rumorosi corridoi e celle ricolme di oggetti personali che raccontano le vite di
persone dimenticate, in attesa. Mostrano ore interminabili e vuote, mostrano nuove amicizie e la forza straordinaria di sottili raggi di sole che alimentano l’anima nei rari sprazzi all’aperto. Stracciano un velo sulla condizione dei bambini che accompagnano le madri nelle loro esperienze detentive e su quella dei detenuti malati. Un vero pugno allo stomaco, che colpisce chi quotidianamente opera nei nostri istituti penitenziari e che, oggi, colpirà il visitatore della esposizione fotografica. Un pugno allo stomaco che doveva offrire l’occasione di discutere di diritti dei detenuti, in tutte le loro declinazioni, con tavole rotonde pensate per parlare a tutti e non solo agli operatori giudiziari e penitenziari.
Ad una manciata di mesi dalla (ennesima) sfumata possibilità di una importante riforma dell’ordinamento penitenziario, tanto attesa, questa mostra offre l’opportunità
di riprendere un difficile percorso culturale, con la forza delle parole, certo, ma soprattutto con quella di immagini crude che di parole non hanno alcun bisogno.
Gli Avvocati hanno curato interamente la realizzazione della mostra, vedendo i più giovani impegnati in tutte le sue fasi, dalla elaborazione del progetto espositivo fino
all’allestimento vero e proprio, comprensivo della realizzazione di una vera e propria cella che sarà visitabile. Ha collaborato anche un gruppo di richiedenti asilo ospite di Porta Aperta, provvedendo alle tinteggiature.
L’iniziativa sarà arricchita da momenti di dibattito che si svolgeranno tutti i venerdì con la partecipazione di esperti di richiamo nazionale nonché delle associazioni che sul territorio modenese svolgono attività volontaristiche all’interno della Casa Circondariale di Sant’Anna. L’obbiettivo dichiarato è quello di riuscire a portare un tema tanto complesso e respingente fuori dall’ambito dei tecnici per sensibilizzare i cittadini all’importanza dei diritti dei detenuti e della libertà personale.
EX OSPEDALE SANT’AGOSTINO – MODENA
14 SETTEMBRE – 7 OTTOBRE 2018
INGRESSO LIBERO
ORARI: VENERDì 16.30-20 SABATO 10-20 DOMENICA 10-20
(ORARI FESTIVALFILOSOFIA: VENERDì 14/9 10-23 SABATO 15/9 10-24 DOMENICA 16/9 10-21)
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